Settembre è tempo di rientro a scuola, ma per chi ha ormai chiuso quel periodo, perchè non pensare comunque alla propria formazione?
Per chiunque nato dopo il 1970, il mese di settembre ha sempre coinciso con l’ormai famoso e commerciale back to school. Prima non era così, nel 1976 la prima campanella della scuola è squillata per l’ultima volta il Primo Ottobre. Dall’anno successivo una legge stabilì che l’inizio delle lezioni veniva anticipato a settembre, con date flessibili a seconda delle regioni e dei singoli istituti. Ma c’era una volta la scuola che cominciava lo stesso giorno per tutti, appunto il Primo Ottobre. Grembiulini blu per i maschi e bianchi per le femmine alle scuole elementari, con fiocchi enormi e coccarde per i capo classe, le cartelle con le fibbie, i quaderni con le copertine tutte uguali. Sono nelle foto di tutte le famiglie, con le cerimonie che solennemente davano il via all’anno scolastico.
Oggi i grembiuli stanno scomparendo, gli zaini e le cartelle portano le effigi del personaggio più in voga del momento e le foto di famiglia sono sostituite da quelle digitali che hanno affollato i social network e le chat dei cellulari nei giorni scorsi. Quello che non è cambiato del “primo giorno”, dall’inserimento alla scuola materna all’ultimo anno delle superiori, è l’emozione che c’è sempre per chi inizia e per chi lo accompagna.
E quella emozione è forse la prima cosa che torna alla mente quando si ripensa a quel giorno. Un’emozione legata ad un nuovo inizio, certo, ma anche alla voglia e al piacere di imparare qualcosa di nuovo. Apprendere è forse l’attività che più caratterizza l’essere umano. Ci sono tante forme di apprendimento: la formazione, lo studio, l’esperienza, l’osservazione, l’emulazione… e la lista potrebbe continuare. In alcuni casi l’apprendimento è passivo, frutto di ciò che capita, in altri è attivo, frutto della volontà di imparare qualcosa di nuovo.
E allora, visto che nella memoria colletiva questo periodo è legato all’inizio dell’apprendimento, perchè non scegliere di imparare qualcosa di nuovo? Imparare, apprendere cose nuove fa stare bene in molti modi: fa venire in contatto con nuove idee e aiuta a rimanere curiosi ed entusiasti. Dà anche un senso di realizzazione e di successo, aiutando a incrementare la fiducia in sè stessi, innesca o accelera un percorso di sviluppo personale e di formazione che porta frutti tanto nella vita personale, quanto in quella professionale.
Socrate pronuncia davanti alla giuria che deve giudicarlo «So di non sapere» mentre cerca di esporre i motivi che l’hanno spinto a filosofare.
Proviamo a porci questa domanda: cosa ho imparato di nuovo recentemente, cosa ho fatto per la prima volta? In questo articolo di Focus viene spiegato come esercitare il cervello con conoscenze nuove mantiene in salute e fa essere più “intelligenti”, nel senso di più capaci di creatività o di cogliere collegamenti prima invisibili. Uscire dalla propria zona di confort, fare cose nuove, allargare i propri orizzonti, aiuta anche ad imparare ad affrontare meglio i cambiamenti ai quali la vita spesso ci obbliga. Se vogliamo risultati nuovi nella nostra vita, abbiamo bisogno di imparare cose nuove!